A Boston un giovane ragazzo, Will Hunting (Matt Damon) fa le pulizie all'Istituto di Tecnologia. E' iracondo, rissoso, bullo. Ma è un pazzesco genio matematico. Un professore lo nota e lo manda da un amico psicanalista (Robin Williams) per vedere se è possibile toglierlo dalla strada e permettergli di inserirsi nel sistema sfruttando le sue immense potenzialità.
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Matt Damon. |
Will è infatti un ragazzo con difficoltà relazionali che il suo genio acuisce. La sua straordinaria memoria fotografica, il suo genio matematico che gli permette di risolvere problemi in pochi minuti sui quali gli studenti si applicano per anni senza riuscire, la sua capacità dialettica con grande spessore culturale disorienta tutti i suoi coetanei tranne lo sparuto gruppetto di amici che lo conoscono bene e riescono ad instaurare con lui un rapporto paritario.
Seduta dopo seduta, Sean riuscirà ad aprire una breccia nella corazza d'acciaio del ragazzo scoprendone le inconfessabili fragilità, e rendendosi sorprendentemente conto di quanto questo incontro permetta anche a lui di dare voce al proprio mondo interiore e ad avvicinare il suo passato al suo presente. I due provengono dallo stesso ambiente, hanno alle spalle dolorose storie familiari e dopo le titubanze iniziali riescono ad instaurare un rapporto sincero e proficuo.
Alla fine Sean si impegnerà persino a proteggere il ragazzo dall'ira e dal senso di frustrazione del professore che si vede fare beffe da Will per i colloqui di lavoro che gli procura e che lui rifiuta arrivando a mandare i suoi amici al suo posto e che si vede addirittura superato nel suo campo per i progressi compiuti dal ragazzo.
Un film intelligente e attento alle psicologie dei personaggi, eccellente nel focalizzare quanto possa essere impresa improba il mettere assieme le regole della società con interpreti dall'intelligenza superiore e che esercitano l'anti-banalità come ragione d'essere.
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