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La statua di Bruce Lee in Hong Kong. |
Basato sul libro della vedova Linda Lee e ribattezzato da alcuni addetti ai lavori come una mediocre biografia, riesce comunque a raccontare il grande carisma spettacolare del mito, restituendole la contagiosa carica di grande artista marziale, modello di benessere fisico e punto di riferimento spirituale contro paura e pregiudizio.
Oltre che per le scene di lotta, magistralmente interpretate da Jason Scott Lee, il film offre alcune scene memorabili dal punto di vista emozionale. Il duetto di Jeet Kune Do con la moglie Linda; la sua apertura alla madre di Linda, che aveva interrotto i rapporti con la figlia opponendosi alla sua relazione, permettendole di vedere e tenere in braccio il piccolo Brandon; il suo duetto con il figlio Brandon che gattona mentre lui al suo fianco cammina sulle braccia; da brividi la scena finale con la "forma dei 1000 uomini".
Il film è dedicato alla memoria dello sfortunato Brandon Lee, il figlio tragicamente scomparso. Nei titoli di coda è presente una dedica che recita:
"The key to immortality is first living a life worth remembering".
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