La fantascienza entra nel terzo millennio. Il noir metropolitano diventa icona.
Il capolavoro visionario di John Carpenter, in quell'inizio anni '80 così proiettati verso il futuro (Blade Runner è del 1982), resta un successo indimenticabile. Probabilmente in una misura importante per la caratterizzazione del protagonista Jena Plissken: antieroe solitario e maledetto tra i più amati del cinema contemporaneo.
Catapultato con un sommo ricatto nella devastata ex Grande Mela, trasformata in un carcere di massima sicurezza a cielo aperto, l'eroe di guerra pluridecorato e carico di condanne si trova a combattere una lotta per la sopravvivenza il cui fine sarà quello di tirare fuori dal mondo creato dai forzati il Presidente degli Stati Uniti, finito dentro per il dirottamento dell'aereo presidenziale da parte di un gruppo organizzato di terroristi. L'impresa naturalmente si rivelerà estremamente
difficile. Ma Jena Plissken darà riprova di coraggio e astuzia, fino al limite delle proprie risorse fisiche, per riuscire nell'impresa. Disilluso, disincantato e privo di soggezione nei confronti dei propri carcerieri e degli uomini di potere, verso i quali il suo disprezzo è motivato e palese, Jena scriverà il finale in maniera beffarda nei confronti di chi sembra non avere tratto alcun insegnamento dalla tragica avventura trascorsa, e omaggerà in questo modo il suo personaggio e i suoi coraggiosi
compagni di viaggio caduti nello scenario crudele e fatiscente dell'infernale penitenziario.
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