sabato 9 agosto 2014

A Hystory of Violence (2005) - di David Cronenberg con Viggo Mortensen, Maria Bello, Ed Harris & William Hurt.

L'attore Viggo Mortensen
Una cornice di apparente normalità.
Una famiglia di un piccolo centro dell'Indiana, lontano dall'America glamour e dalle grandi metropoli.
Un padre di famiglia mai sopra le righe, anzi dai toni quasi dimessi, un onesto lavoratore con la propria piccola attività di ristorazione, quasi un dispensatore di gentilezza e cordialità dalla reputazione impeccabile. Con una moglie e due figli che sono il centro del suo mondo.
Un esempio di famiglia americana modello.
E' tutto così? E' tutto qui?
Ma no che non lo è. Cronenberg ce lo fa capire da subito, con quel senso di inquietudine, di torbidezza e disagio che crea dalle prime inquadrature, dai primi dialoghi. Dove in una cornice di altrettanto apparente normalità un'orrenda realtà viene svelata.
Una storia di violenza. Un mondo di tranquillità catapultato apparentemente per caso in una realtà fatta di soprusi, di vendette, di sopraffazione, di rivendicazioni e di gangster in doppiopetto.
E la famiglia interiorizza e fa sua questa violenza, in ciascuno dei propri componenti. E pian piano la verità viene svelata.
Il finale è la resa dei conti. Pur essendo un pizzico indulgente verso quella forma di sensazionalismo cui il cinema USA ha spesso attinto a piene mani, riesce ad essere credibile e soprattutto coerente. E' necessario tornare dove tutto è cominciato, la salvezza o la fine sono lì. Perché, come Tom Stoll sa, noi possiamo chiudere con il nostro passato ma il nostro passato non chiude con noi.

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