domenica 26 ottobre 2014

Serpico (1973) - di Sidney Lumet con Al Pacino, John Randolph, Jack Kehoe, Tony Roberts

Al Pacino negli anni Settanta
Tratto dall'omonimo romanzo di Peter Maas, il film analizza la vicenda di Frank Serpico, poliziotto italoamericano nella New York di fine anni Sessanta.
Entrato nella polizia unicamente per motivazione interiore, idealismo, entusiasmo e onestà non ostentata ma indiscutibile, Serpico scopre ben presto di operare con colleghi per la maggioranza corrotti e superiori del tutto accondiscendenti.
Ben presto isolato e ghettizzato per il suo rifiuto di adattarsi alla logica della mazzetta e per la sua denuncia dei fatti, Serpico capisce di essere costretto a vivere guardandosi costantemente le spalle. Ignorato dai superiori e respinto dai colleghi, Serpico può confidarsi solo con i pochi amici rimasti nella polizia: il "politico realista" Bob Blair, il burbero ma generoso ispettore McClein e un altro poliziotto che accetta di lavorare con lui ammirandolo per l'integrità morale.
Il caso di Serpico è un caso umano che appassiona, che colpisce tutti coloro che amano l'onestà ad ogni costo. Serpico è persona che si sente "pericolosamente sana in un manicomio": al punto di accettare di mettere la propria vita in pericolo e di vedere il proprio privato in pezzi pur di non fare parte del sistema corrotto.
Serpico rappresenta un tipo di persona che sta diventando sempre più rara nella società cosiddetta moderna: l'idealista puro, colui che non fa compromessi con la disonestà, il soldato che ama combattere in prima linea, l'intellettuale che legge i libri e ascolta la musica ma ama vivere nella strada come un hippie, il degno rappresentante delle istituzioni interessato a null'altro che a svolgere con onestà e passione il proprio lavoro e con le sole armi del coraggio e della forza del proprio essere. Un esempio per tutti.

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